TEMI   DI   PSICODIALETTICA

a cura del

Centro  internazionale  di  Psicodialettica

 

Fondatore e caposcuola:   Prof. Luciano Rossi

Responsabile della terapia:   Dott.ssa Lisa Marchetta



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Finalità.  Queste pagine intendono far conoscere alcuni degli studi filosofici ed antropologici che hanno rivolto una particolare attenzione al cammino evolutivo della coscienza umana trovandone elementi tipici. La Psicodialettica afferma che sul piano filogenetico (mito e fiaba) si rilevano alcune costanti; non si attende però che tali evenienze si ripresentino necessariamente, ma solo con qualche probabilità, nel cammino ontogenetico di un paziente in psicoterapia o di qualsiasi uomo nella sua evoluzione.

Le Fonti.  Alcuni di tali studi si collocano sul versante evolutivo del pensiero junghiano, soprattutto quello tracciato da E. Neumann; altri aderiscono ad alcuni contributi della psicologia orientale.  

Nuove possibilità.  Sulla scorta di questi contributi, all'uomo contemporaneo si presenta la possibilità di far compiere alcuni caratteristici passi evolutivi alla coscienza e alle sue relazioni, avvalendosi di una guida che li accompagni sul sentiero aperto da alcuni pionieri che ci hanno preceduto sui territori dell'anima.

I pionieri.  I precursori possono essere Breuer, Freud e Adler, seguiti poi da Jung e Neumann, e, infine, alcuni maestri della psicologia orientale. L'insieme del portato di questi maestri della consapevolezza individua un percorso trasformativo capace di superare il noxa originario: la paura della perdita del Sé.  

Accettare le perdite.  Il cammino dialettico supera vecchie fasi dell'esistenza per passare a condizioni più evolute. A ciò può accompagnarsi un senso di perdita. La ineludibilità di ogni perdita dialettica viene vista però sia come una risorsa (possibilità di ulteriore trasformazione) che come una necessità (residuo ineludibile da accettare con amor fati e spirito di conoscenza e restituzione). L'evoluzione può avvenire in modo completo, dunque, solo se l'uomo consapevolmente accoglierà la sua interiore necessità evolutiva "così com'è" e vivrà lasciandosi scorrere in armonia con essa.

Un cammino completo.  Sul piano trasformativo tale visione dialettica assomiglierebbe ad un cammino terapeutico completo, se uno vi fosse, che comprendesse conoscenza, educazione, trasmutazione e resa. Tale ricchezza di punti di vista non vanno però visti come eclettismo. Piuttosto come una prospettiva che dal proprio angolo visuale accoglie e integra altri punti di vista (vuoi freudiano, adleriano, o altro) coordinandoli fra loro e omologandoli al proprio.

Dalla dialettica alla psicodialettica.  Come la dialettica hegeliana è una successione di analisi e sintesi, così la psico-dialettica può esser pensata da una successione di psico-analisi e di psico-sintesi, senza tuttavia che nessuno di questi due termini, che nel nostro uso sono e restano filosofici,  abbia riferimenti lessicali vincolanti a Istituzioni o a terapie che portano gli stessi nomi.


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