TEMI   DI   PSICODIALETTICA

a cura del

Centro  internazionale  di  Psicodialettica

Caposcuola e fondatore: Prof. Luciano Rossi

Responsabile del Centro: Dott.ssa Lisa Marchetta

 


Jung, cap. 7. Il modello energetico

 

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Il modello energetico di Jung

di Luciano Rossi

 

Libido.  Jung definisce libido l'intera energia vitale, non l'energia sessuale, che ne è solo una parte. L'energia non verrà qui definita, resterà per noi una metafora legata ai concetti familiari di forza e di movimento. Libido è qui, tout court, energia. Possiamo immaginare due tipi di energia: attuale e potenziale. 

Energia attuale.  L'energia attuale è l'energia già in atto, già al lavoro, quella che è dotata attualmente di forza e movimento; simile al concetto di lavoro in fisica che viene definito come L = F*s, ossia come "forza per spostamento". Posseggono questo tipo di energia l'attenzione, l'affetto, la volontà, l'istinto, il desiderio.

Energia potenziale.  L'energia potenziale deve tale requisito alla sua posizione o condizione. La posseggono le disposizioni, gli atteggiamenti, le possibilità.

Leggi fondamentali.  Due leggi fondamentali regolano le vicissitudini dell'energia: la legge di conservazione e la legge dell'aumento di entropia. Esse sono analoghe al primo e secondo principio della termodinamica.

Legge di conservazione dell'energia.  La legge di conservazione dell'energia afferma che lo sparire di un interesse conscio è sempre accompagnato dall'apparire di un altro interesse conscio o di un interesse inconscio o di un sintomo.

La legge dell'aumento dell'entropia.  La legge dell'aumento di entropia dice che nella vita psichica avvengono sempre i processi più probabili i quali, se la vita fosse solo istintuale, porterebbero al livellamento energetico.

Differenza di potenziale.  Dicesi differenza di potenziale la diversità di energia fra due oggetti che si trovino in diverse posizioni o condizioni. Immaginiamo due vasi comunicanti separati da una valvola a saracinesca e nei quali i livelli di liquido siano molto diversi: alto in uno, basso nell'altro. Esse hanno due energie potenziali diverse; o, in altre parole, esiste fra i due una differenza di potenziale. Se apro la saracinesca il liquido passa rapidamente dal vaso a livello alto all'altro vaso (esempio psichico: l'inconscio irrompe nella coscienza). Il travaso cessa solo al raggiungimento del livellamento. A questo punto la differenza di potenziale (o di livello) si è annullata.

Gradiente.  Fra due punti diversi, che hanno energia diversa, esiste una pendenza metaforica che chiamiamo gradiente psichico, in analogia con la fisica. Un'energia tende a seguire spontaneamente il suo gradiente, tende a prendere una certa strada.

Utilizzazione del gradiente.  L'esistenza di un gradiente può essere utilizzata per la trasformazione della libido in lavoro (simbolico). Se il liquido, nel suo scorrere da un vaso all'altro, incontra una pala d'un mulino ad acqua (vedi anche centrali elettriche) la fa girare e compie il lavoro di macina del grano. Se non incontra nessuno strumento utilizzatore questa differenza (o potenzialità) viene dissipata. Se la maggior potenza dell'inconscio la investo nel simbolo, o la sublimo, ottengo invece un lavoro psichico utile. Ogniqualvolta ho due poli, con differenza di energia e tensione e gradiente fra i due, la libido corre da un polo all'altro. Se disinvesto un polo s'investe il polo opposto. Chiamiamo tali coppie col nome di coppia di contrari o di opposti. Esempio: coscienza e inconscio. La libido può correre dall'uno all'altro o viceversa, investendo l'uno o l'altro. Come abbiamo visto nel modello topico, l'Io e la Persona abitano la coscienza, mentre l'Ombra e l'Anima abitano l'inconscio.

Moto progressivo della libido.  Il movimento che investe (fa crescere) l'Io e la Persona lo chiamiamo moto progressivo della libido e viene attuato durante l'adattamento al mondo esterno, nel quale si disinvestono l'Ombra e l'Anima.

Moto regressivo della libido.  Il movimento che investe (fa crescere) l'Ombra e l'Anima lo chiamiamo moto regressivo della libido. Esso viene attuato durante l'adattamento al mondo interno nel quale si disinvestono l'Io e la Persona.

Inflazione dell'inconscio.  In ogni momento le energie dalla Persona e dell'Io rischiano di de-cadere e trasferirsi verso le strutture basse (Anima e Ombra) instaurando un moto regressivo della libido. Di ciò non siamo consapevoli; ci rendiamo solo conto di esso, perché avvertiamo disturbi da inconscio inflato (pieno d'aria), gonfiato. Questi disturbi altro non sono che il rimbalzo o il ritorno del liquido libidico nel vaso conscio. Si instaura una specie di oscillazione se la saracinesca è aperta.

Ampliamento della coscienza.  Se Ombra e Anima arrivano nella coscienza, la travolgono se indesiderate e inconsce, ma la ampliano se volute e canalizzate. In questo secondo caso abbiamo adattamento al mondo interiore.

Travaso.  È possibile effettuare questo travaso controllato anche da un oggetto ad un oggetto analogo o simbolo. Esempio: disinvestire la madre e investire la madre terra. Posso in tal modo "cambiare faccia" ad uno dei due poli opposti.

Antinomia o dualismo.  Prendiamo la coppia freudiana di opposti, natura e cultura, che Freud aveva posto in termini antinomici e inconciliabili. Per Freud l'Io era in balia del conflitto fra natura e cultura, fra scarico e arginatura, fra piacere e realtà.

Mediazione.  Jung vede una nuova possibilità per l'Io che è fatto di natura e cultura: quella di porsi come conciliatore o mediatore o terzo fra i suoi due contenuti. La conciliazione avviene tramite il trasferimento dell'investimento dalla natura al simbolo (oggetto analogo).  La cultura, che non poteva rapportarsi con la natura, può invece farlo con il simbolo della natura. Il figlio che non poteva congiungersi con la madre può invece congiungersi con la madre terra. In questo modo madre, natura, inconscio possono venire alla coscienza e alla motilità.

Scarico.  Avvenendo la coniunctio della cultura col simbolo, diminuisce la differenza di potenziale (ossia la tensione) e quindi cresce il benessere dell'Io che li porta in sé entrambi. Il simbolizzare ottiene la stessa distensione dello scarico, ma, a differenza di quello, è consentito dalla cultura.

Al di là del tabù dell'incesto.  Coltivare e seminare la terra, analogo della madre che sostituisce, è l'investimento che accompagna la nascita dell'agricoltura e consente un'attività in cui si scarica un'energia di tipo sessuale. Possiamo andare così (simbolicamente) al di là del tabù dell'incesto. Non posso unirmi alla madre, ma posso unirmi al suo simbolo, alla terra. È superato (sul piano del simbolo) il divieto del padre/società/morale, che vieta al figlio di prendere contatto con la madre a causa della sua pericolosità.

Trasformazione operata dal simbolo.  Jung insegna al soggetto conoscente come trasformare l'oggetto conosciuto (come pericoloso) per mezzo simbolo. In questo modo avviene una sintesi potente e sconosciuta ad ogni altra psicologia: quella di passare dalla contrapposizione alla sintesi con una semplice trasformazione operata dal simbolo. Basterebbe questa intuizione per fare di Jung un grande della psicologia. Naturalmente Jung aveva visto questo all'opera nei simboli della storia dell'umanità, nei miti, nei riti dei popoli.

Analogia.  Il simbolo è qualcosa di analogo a (o che sta per, o che viene posto in luogo di) qualcosa di sconosciuto, di inquietante, di divorante. È questo "analogia" ciò che consente la potenza del simbolo, la sua funzionalità, la possibilità di trasferire il numinoso.

Qualità potenti e numinose.  Il trasferimento di qualità potenti e numinose avviene da qualcosa di vago e inquietante a qualcosa di analogo, ma ancora semplice e concreto. C'è qualcosa di potente e numinoso che passa dall'imago inquietante all'oggetto analogo, semplice e concreto, rendendolo numinoso e terribile.

Imago materna.  C'è un'altra domanda cui rispondere. Se, per esempio, l'imago inquietante e pericolosa è quella della madre, domandiamoci: che cosa l' ha resa tale? Una ragazza, fino a ieri figlia, oggi divenuta madre, come diventa improvvisamente terribile e inquietante? E agli occhi di chi diventa tale?

Libido del figlio.  L'immagine  materna diventa agli occhi del figlio. E questo accade perché la madre non è più per lui un oggetto concreto , ma diventa ai suoi occhi un'imago, un archetipo. Che cos'è che la fa diventare così? È la libido del figlio, proiettata sulla madre personale, a renderla tale.  Se questo archetipo è inquietante meglio allora rivolgersi all'acqua, alla terra, alla fertilità, più chiare e rassicuranti.

Un dramma eroico.  Nell'energetica junghiana sembra di assistere ad un dramma eroico e terribile; non ci sono più, qui, le fredde e tecniche considerazioni economiche freudiane. La differenza sta nel fatto che, queste immagini potenti, Freud non le vede nei nevrotici che cura. Jung invece cura psicotici che vedono oggetti terribili e grandiosi. Jung scorge una via per loro, per gli psicotici, nella attività simbolica.

Consumazione simbolica dell'incesto.  Il soggetto junghiano non può accostarsi all'oggetto imago terribile, ma potrà accostarsi, dopo averlo costruito con l'attività simbolica, al sostituto analogo, divenuto simbolo della libido. Il figlio costruisce la madre simbolica e consuma l'incesto con il simbolo di lei.

Dialettica.  I due opposti così s'incontrano. È il proprio maschile che incontra il proprio femminile, la coscienza che incontra l'inconscio, l'Io che incontra l'Ombra, la Persona che incontra l'Anima. Non sono più i due opposti originari. Uno dei due è cambiato, trasformato nel simbolo e dal simbolo, e allora l'unione è possibile. Questa unione può essere oggetto di religione, arte o dialettica esistenziale.

Evoluzione.  Solo uno dei due, l'Io, è artefice, artifex, e compie l'opera, facendosi costruttore di simboli, di relazioni dialettiche, di evoluzione.

Individuazione.  L'Io, terzo che contiene i due conciliati, è ora un individuato. L'individuazione è un processo che consiste nel divenire capaci di dialettica fra cultura e natura risolvendola tramite il simbolo mediatore, costruito dal soggetto per trasformare l'oggetto terribile e vietato, che doveva restare altrimenti separato e antinomico.

I problemi centrali della civiltà.  L'incesto, vietato con l'oggetto originale istintuale, è ora possibile con l'oggetto simbolico. L'unione col simbolo è consentita e, a suo modo, soddisfacente. L'attività simbolica, apparentemente in antitesi con la vita istintiva, è proprio quella che le consente la sua unica possibilità compositiva e integrativa. Il simbolo risolve i problemi centrali della civiltà. Non solo infatti l'incesto si può consumare simbolicamente, ma anche il parricidio, favorendo la soddisfazione anche della volontà di potenza.

Alchimia del transfert.  Anche la relazione transferale (con il suo incesto) sarà possibile trasporla su un piano simbolico e fare unire Re e Regina, Adepto e Soror mistica. Analista e paziente potranno unirsi e avere un figlio: il Sé, il risultato della cura, l'uomo nuovo, unito, l'androgino.


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